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Gli argomenti:

Quando parliamo di servizi di progettazione meccanica, il mondo a cui ci riferiamo è più vasto ed articolato di quanto si pensi.

Ci sono varie tipologie di studi di progettazione:

  • studi che operano per costruzioni civili o industriali
  • strutture e impianti tecnologici
  • infrastrutture
  • macchinari o linee produttive
  • oggetti di design o mobili
  • mezzi di trasporto e altri servizi

Tutte queste realtà possono essere gestite da professionisti e ditte individuali, studi associati, società di engineering, reti d’impresa o filiali di un gruppo nazionale (o internazionale).

In questo articolo parleremo nello specifico di studi tecnici che progettano macchinari e linee produttive.

Progettazione meccanica: le best practices prima di partire

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Prima di entrare nel vivo dell’argomento, le domande da porsi sono:

Cosa mi aspetto da uno studio di progettazione meccanica?

Quali sono le cose che voglio? E quali mi servono?

Sembrano retoriche, ma quando si parla di consapevolezza non bisogna mai dare nulla per scontato!

Il nostro interlocutore (in base alla tipologia di clientela, al settore, alla struttura aziendale e a diversi altri fattori) può essere o meno un tecnico.

Sicuramente rientrerà in una di queste categorie:

  • Totalmente inconsapevole. Non sa di avere un problema e non cerca soluzione;
  • Consapevole del problema. Sa di avere un problema, ma non conosce la soluzione;
  • Consapevole della soluzione. C’è il problema, c’è la soluzione, ma non c’è un partner a cui affidarsi;
  • Totalmente consapevole. Sa già a quale partner affidarsi.

Chi fa progettazione non vende un prodotto che ha caratteristiche e costi definiti, marginalità note o storicità nel settore, come un qualsiasi prodotto a scaffale.

Uno studio esterno (che ha a che fare con clienti, settori e prodotti diversi) deve sviluppare sartorialmente il progetto, integrandosi il più possibile nella catena produttiva del cliente. E lo fa utilizzando lo stesso software CAD, PDM, configurazioni e metodologie operative.

Quando si entra in sintonia e c’è piena fiducia, si affrontano insieme le difficoltà e le problematiche per trovare soluzioni adeguate.

Il costo non è un corretto fattore di scelta!

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Abbiamo parlato nel precedente articolo sull’industrializzazione dell’importanza della catena della fornitura. 

Quando compri un qualsiasi prodotto, il servizio “a corredo” (cortesia, velocità, assistenza, resi, ecc) assume una parte più meno importante nella procedura d’acquisto. Nel nostro caso invece, è direttamente il servizio ad essere acquistato. Per giunta costruito su misura e con risultati variabili.

Fare dei confronti diventa così molto difficile, e il mero costo non può più essere considerato come un fattore di scelta.

Se contiamo anche il fatto che non tutte le specifiche sono esistenti, chiare e definite (motivo per cui noi utilizziamo il metodo SpecificaTOP), l’unica cosa su cui si potrebbe fare un confronto è il costo orario.

Ma senza specifiche, il numero di ore non sarà mai chiaro…perché a non essere chiaro è, in primis, il progetto stesso.

La progettazione meccanica inizia sempre analizzando le esigenze del cliente, per concludersi con un progetto finale funzionante, efficiente, sicuro e sostenibile.

L’interazione del progettista con il committente deve essere costante, in modo da realizzare le sue richieste e fornire un prodotto finale che rispetti tutte le caratteristiche preventivate.

Ecco quindi le 10 fasi principali del processo di progettazione all’interno di uno studio di professionisti.

#1 | Fase investigativa

In questa prima fase, si definiscono i compiti e gli obiettivi principali. Ecco le domande da porsi:

  • Quale obiettivo vuole raggiungere il cliente?
  • In quale ambiente lavorerà il prodotto da realizzare?
  • Chi saranno gli utilizzatori finali?

Se si tratta di una revisione o ri-progettazione di un prodotto esistente, le richieste del cliente possono scaturire da diverse esigenze:

  • Adeguamento alle normative
  • Aggiornamento del design e dell’ergonomia
  • Verifica dell’esistenza di brevetti (sia per non violarli che per valutare la possibilità di registrarne di nuovi)
  • Ottimizzazione dei processi produttivi
  • Innovazione tecnologica
  • Previsione dei costi
  • Confronto con i prodotti della concorrenza
  • Capire quali tecnologie di produzione utilizza la concorrenza

#2 | Redazione delle specifiche tecniche di progetto

Una volta raccolti i dati principali e sintetizzato gli elementi di base, la seconda fase consiste nel redigere un documento formale che racchiuda tutte le informazioni e le modalità di controllo. Parliamo proprio della nostra SpecificaTOP.

Questa specifica farà da guida per tutto il progetto, dalle fasi iniziali fino all’installazione ed utilizzo, e comunicherà le informazioni corrette che verranno poi elaborate da ogni ente aziendale e rese disponibili agli stakeholders. 

Comprende:

  • Caratteristiche tecniche e di resistenza che il prodotto deve avere
  • Design ed ergonomia
  • Budget a disposizione
  • Costi del prototipo e della pre-serie
  • Costi del prodotto finito in tutte le sue fasi
  • Tutti (ma proprio tutti!) i dati relativi alla storia del prodotto, nel caso l’intervento debba essere di ri-progettazione
  • Tempi di evasione e date limite
  • Enti interessati
  • Normativa di riferimento
  • Prodotti similari

…solo per citarne alcuni!

#3 | Pianificazione

In questa fase si definisce un piano di sviluppo e di controllo delle fasi principali, di quelle secondarie e dei legami che ci sono tra loro in termini di consequenzialità e di tempi limite.

#4 | Studio di fattibilità

A questo punto si procede con l’elaborazione di uno studio di fattibilità, che serve a rendere concreta la sintesi dei punti precedenti mediante:

  • Esecuzione delle prime bozze 
  • Generazione dei primi modelli
  • Verifica della cinematica
  • Prime verifiche di resistenza

Se può essere vero che in questa prima fase l’aspetto tecnologico potrebbe non essere un punto cruciale (ho detto potrebbe…), è saggio ed opportuno che l’allineamento software con il cliente sia già stato definito e testato.

Parliamo ad esempio di sistema operativo, programma CAD, release, PDM o database collegati, gestionali, modalità di connessione da remoto o di invio, organizzazione delle cartelle e dei percorsi, modalità di archiviazione

Questo per essere sicuri di non sprecare inutilmente tempo e riuscire a condividere agevolmente con altri progettisti i risultati in tempo reale.

La possibile scelta di utilizzare software diversi, deve essere ben ponderata e condivisa col cliente (che potrebbe avere vincoli e limiti ben definiti).

#5 | Discussione e analisi dello studio di fattibilità

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Arriviamo al confronto con il cliente: è il momento di controllare che le sue richieste siano state correttamente acquisite e sviluppate.

Il risultato di questo confronto possono essere due scenari: un perfetto allineamento su tutti i punti analizzati e definiti nella specifica tecnica e nella pianificazione, oppure un evidente non rispetto delle stesse.

Potrebbero rendersi evidenti difficoltà o risultati diversi dalle aspettative, quindi si procederà con:

  • report dei punti analizzati e che rispettano pienamente le specifiche
  • elenco delle attività da correggere (errori)
  • elenco delle attività da modificare (cambio di specifiche o miglioramenti)
  • step successivi di sviluppo e controllo

 

#6 | Progettazione

Viene revisionato ed integrato lo studio di fattibilità con quanto emerso dalla fase precedente, e viene ulteriormente approfondito nel dettaglio il progetto.

#7 | Approvazione dello studio definitivo

Viene effettuato un incontro con tutti gli enti aziendali (Ufficio tecnico, commerciale, montaggio, produzione, installazione, post vendita, IT, acquisti) per la presentazione del progetto definitivo e la sua approvazione.

Le fasi 6 e 7 potrebbero essere ripetute alcune volte per affinare il progetto ed integrarlo con tutti i suggerimenti emersi.

#8 | Progettazione esecutiva

A questo punto si può iniziare la realizzazione:

  • delle tavole costruttive quotate
  • dell’assieme generale e dei singoli gruppi che lo compongono
  • della distinta base

#9 | Documentazione aggiuntiva

In base alle richieste del cliente, quanto sviluppato può essere integrato con un’ulteriore documentazione. Ad esempio:

  • rendering ed ambientazioni
  • esplosi bollati
  • istruzioni e procedure di montaggio
  • istruzioni di collaudo
  • istruzioni di imballaggio e trasporto
  • manuale di installazione
  • animazioni delle operazioni da eseguire
  • manuale di uso e manutenzione
  • fascicolo tecnico completo
  • documenti specifici del cliente

In base al tipo di progetto e alla struttura del cliente, tutte questa fasi possono essere ridotte o esplose, scomposte e ricomposte, per rendere maggiormente efficiente il processo di progettazione.

#10 | Verifica e validazione del progetto

Abbiamo già parlato della differenza tra questi termini in un articolo dedicato.

“La differenza tra la verifica e la validazione del progetto è probabilmente il concetto più frainteso in ambito di progettazione di ISO 9001, se non dell’intera norma. Queste due fasi non coincidono: sono due fasi distinte e importanti per un processo di progettazione efficace.”

Quindi, prima di rilasciare il progetto per la costruzione va sempre effettuata la verifica del progetto stesso, assicurandosi che tutti i requisiti necessari siano stati correttamente considerati.

A questo punto, il progetto verrà avviato alla produzione dei componenti, all’acquisto dei materiali commerciali, al montaggio e al collaudo.

Supportare il cliente in queste fasi vuol dire:

  • avere la possibilità di consolidare ulteriormente la partnership
  • seguire da vicino eventuali problematiche o difficoltà
  • prevenire errori di costruzione/acquisto
  • verificare sul campo le operazioni pensate in fase di progettazione
  • verificare realmente l’allineamento tra specifiche e risultati.

Un plus sempre più apprezzato.

Anche il processo di industrializzazione

è composto da più fasi

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Sono Socio e General Manager di Kreacta, un brand di 10 i cube srl. Ho svolto in più occasioni il ruolo progettista meccanico e responsabile di prodotto in importanti aziende nel settore delle macchine utensili e della Ricerca Scientifica. Opero da oltre trent’anni nella progettazione meccanica e nella consulenza industriale, con esperienze anche nei settori di sviluppo del software, piattaforme web, realtà virtuale ed aumentata e sistemi interattivi.

Paolo Dal Fabbro