Progettazione meccanica

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Come abbiamo già detto, una buona progettazione non può non coinvolgere ogni funzione dell’azienda. Il passaggio dal progetto su carta al prodotto fisico è una fase per certi versi affascinante.

Contemporaneamente, è il momento per eccellenza in cui si mette alla prova l’efficacia del processo che ha portato lo studio di progettazione meccanica dal progetto alla creazione del prodotto.

Verifica e validazione progetto: attenzione alle differenze.

La differenza tra la verifica e la validazione del progetto è probabilmente il concetto più frainteso in ambito di progettazione di ISO 9001, se non dell’intera norma. Queste due fasi non coincidono: sono due fasi distinte e importanti per un processo di progettazione efficace.

Una fase è usata per assicurare che il progetto abbia considerato tutti i requisiti necessari, mentre l’altra è usata per dimostrare che il progetto può soddisfare i requisiti stabiliti per esso. Proviamo a fare chiarezza.

Verifica della progettazione: attenzione ai requisiti

La verifica è un esercizio strettamente cartaceo. Inizia con l’acquisizione di tutti gli input del progetto: 

    • caratteristiche
    • standard statali e industriali
    • conoscenze acquisite da progetti precedenti
    • qualsiasi altra informazione necessaria per il corretto funzionamento.

Una volta che sei in possesso di questi requisiti, li puoi confrontare con gli output del progetto: schemi, istruzioni di assemblaggio, istruzioni di test e file di progettazione.

Attenzione: Ogni requisito degli input deve essere soddisfatto dagli output. Ecco alcune domande che potrebbero tornarti utili in questa fase: le istruzioni di collaudo riportano tutti i test richiesti? Anche con i criteri pass/fail per ogni test? Tutti i criteri di accettazione del prodotto sono corretti? Tutte le caratteristiche fisiche sono identificate nelle istruzioni di fabbricazione?

Il risultato di questo esame di verifica deve essere contenuto in un documento che contiene ogni requisito di progettazione: dimostra se il progetto è conforme o meno. Se il progetto non soddisfa anche solo uno dei requisiti, questo è il momento per discuterne con il cliente!

Validazione di un progetto

La validazione dei progetti è la fase in cui viene effettivamente costruita una versione del prodotto, solo dopo aver analizzato i requisiti tramite la verifica. Questo non sempre significa che sia la prima unità prodotta, anche se a volte può succedere.

Può anche essere un modello di prova, che alcune aziende hanno usato per testare il primo funzionamento di un nuovo progetto complesso, o può essere una parte diversa del progetto da un modello precedente, quando il progetto attuale è una modifica di un progetto già testato.

Una volta deciso quale prodotto rappresentativo verrà prodotto per testare il progetto, verranno fatti più e più test per assicurarsi che il prodotto, risultante dal progetto, soddisfi tutti i requisiti richiesti!

Consiglio: la validazione del progetto, se fatta in modo intelligente, può essere utile per decidere quali requisiti dovrebbero essere controllati su ogni prodotto e quali invece no.

Quando un progetto può essere ritenuto chiuso e validato?

Solo se è testato dall’oggetto fisico costruito e funzionante! 

La validazione, come abbiamo visto, è l’ultima fase del nostro progetto. Purtroppo, sebbene prevista da decenni dai sistemi qualità, è spesso considerata – soprattutto da chi non fa produzioni di serie in grandi quantità – un’attività di secondo piano.

Per validare un progetto, è necessario riconoscere chiaramente quali sono le funzioni e la produttività del prodotto, facendo attenzione che rispetti contrattualmente ciò che è stato definito con il cliente.

Tuttavia, non è sempre detto che queste due serie di dati coincidano. Soprattutto nelle attività non di serie o prototipali, si utilizza lo sviluppo del macchinario o del componente come occasione per fare attività di ricerca, e quindi i target e gli obiettivi della ricerca possono essere molto più sfidanti di quanto contrattualmente definito con il cliente. 

Questo comporta due attività in parallelo:

    1. assicurare prestazioni e tempistiche nel rispetto del contratto 
    2. avere maggior tempo a disposizione per utilizzare lo stesso macchinario per effettuare i test di prestazione individuati per la fase di Ricerca e Sviluppo 

Attenzione: Utilizzare il macchinario venduto al cliente per fare i test ha anche un ulteriore vincolo di attenzione. Non spingersi fino all’estremo: non possiamo permetterci che il macchinario si danneggi!

Validazione del progetto: è qui che i KPI diventano reali

Tornano alla ribalta i KPI (Key Performance Indicator), per valutare e testare il progetto.

È importante che questi indicatori siano definiti prima dell’inizio della progettazione, almeno quelli principali, ed eventualmente integrati nel corso dello sviluppo. Non è sufficiente però definire a priori il valore di misurazione delle prestazioni, ma è importante che il processo di scelta e di progettazione sia tracciato e documentato in modo da poter risalire alla catena della scelta in caso di risultati degli indici diversi da quelli previsti.

Diversi vuol dire che possono essere un problema ma anche un’opportunità!

In progetti molto complessi tali “anomalie” possono essere il risultato di una catena dove l’origine è anche distante da quel punto del processo.

Se i KPI devono essere la strada maestra in qualunque fase di sviluppo del progetto, prima della validazione sono tutti teorici. Il momento dove questi KPI prendono sostanza è durante il collaudo del macchinario e quindi la validazione del progetto.

Teoria vs realtà del progetto meccanico: chi vince?

Nulla può confutare la realtà, quindi la risposta sembra ovvia… forse lo è. Quello che non è così ovvio è sfruttare la realtà ed i risultati sul campo per ripercorrere a ritroso la catena del progetto e passo dopo passo poter dire che le scelte erano corrette, o meno corrette, che i margini ed i fattori di sicurezza che abbiamo adottato sono in linea, abbondanti o scarsi.

Questo vale anche per i singoli meccanismi che compongono l’impianto o il macchinario.

Maggiormente complessa è la cinematica, maggiore è la necessità di poter misurare anche le fasi intermedie del funzionamento. Così da validare le singole fasi e, facendo sintesi di tutte, validare l’intero progetto.

Allineare e correggere il processo teorico ai risultati permette di avere almeno due vantaggi:

    • dati certi: siamo sicuri che quel macchinario funziona come volevamo
    • processo di calcolo testato: nel momento in cui ci servirà utilizzare quel macchinario come base di partenza per fare una versione diversa (più grande o più piccola, più o meno veloce, più o meno robusta) possiamo aggiornare i dati nel processo ed avere una maggiore sicurezza che i risultati teorici saranno confermati dal collaudo fisico.

Più sicurezza, minori stime ad personam, migliori risultati.

Risultati migliori rispetto a quanto previsto ci permettono di rivedere i piani di test e spingerci un po’ più in là, o viceversa di fermarci prima di combinare qualche danno. Anche individuare i punti deboli della catena rispetto al resto del processo ci dà l’opportunità di concentrarci nei punti necessari ed ottimizzare tempi e costi.

Parliamo di progettazione meccanica

e molto altro…

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Sono Socio e General Manager di Kreacta, un brand di 10 i cube srl. Ho svolto in più occasioni il ruolo progettista meccanico e responsabile di prodotto in importanti aziende nel settore delle macchine utensili e della Ricerca Scientifica. Opero da oltre trent’anni nella progettazione meccanica e nella consulenza industriale, con esperienze anche nei settori di sviluppo del software, piattaforme web, realtà virtuale ed aumentata e sistemi interattivi.

Paolo Dal Fabbro