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La pandemia ed il conseguente lockdown improvviso e generalizzato, hanno costretto le aziende ad adottare vere e proprie strategie di sopravvivenza. Questo ha comportato immediatamente:

E in più, l’utilizzo di ogni scorta di magazzino possibile per ridurre al minimo ogni immobilizzazione materiale, liberare liquidità nell’immediato e abbattere i costi fissi.

Come nessuno si sarebbe mai potuto immaginare una situazione globale come una pandemia, in pochi (anzi pochissimi) hanno previsto una ripresa altrettanto rapida. Tuttavia, all’emergenza sanitaria possiamo attribuire solo una parte della colpa: infatti, è proprio nel momento in cui abbiamo iniziato a recuperare terreno che sono emerse le vere problematiche.

È oramai evidente per chiunque abbia a che fare con l’industria fisica – di produzione – che negli ultimi mesi vi è stata una forte ripresa, e quindi una conseguente richiesta di materiali e componentistica molto rapida.

Chissà quanto tempo ci vorrà prima che l’economia riprenda del tutto, e la cosa sarà di certo graduale. L’aumento prezzi delle materie prime è previsto ancora per molto tempo, e se non controllato a dovere potrebbe far riversare le aziende in un’ulteriore crisi. Forse anche peggiore.

In particolare, sotto i riflettori ci sono le questioni prezzo del ferro, quotazione plastica e prezzo alluminio (solo per citarne alcuni). Ad esempio il prezzo dell’acciaio, che continua a registrare forti aumenti, ha avuto un rincaro fino al 70%.

Prezzo materie prime: le difficoltà delle PMI

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Come in ogni situazione di domanda/offerta, anche il prezzo materie prime varia in base alla quantità richiesta e alla disponibilità.

Nel momento in cui la crescita della domanda è rapida ed elevata, e la capacità di rendere disponibile quel prodotto invece è lenta, la variazione del prezzo può diventare fuori controllo ed imprevedibile.

Non voglio entrare negli aspetti geopolitici dei vari processi di produzione delle materie prime, i cui tempi di reazione sono particolarmente lunghi. 

Vorrei concentrarmi invece sulle difficoltà che la maggior parte delle PMI ha in questo particolare momento: ordini di vendita dei propri prodotti acquisiti da tempo e sbloccati adesso, oppure ordini acquisiti in questo momento e preventivati durante il periodo di lockdown.

Direte voi e che problema c’è? Ci si lamenta quando non ci sono ordini di vendita, non quando si portano a casa.

E questo in linea generale mi trova d’accordo (soprattutto in questo periodo particolare). Però ci sono alcune “anomalie” che possono pregiudicare in maniera sostanziale la ripartenza:

  • Le materie prime si trovano con difficoltà
  • Il costo di questi materiali è aumentato a dismisura (in alcuni contesti più che raddoppiato) 

L’idea che ci siano ordini da evadere e che non lo si possa fare per mancanza di materiale o che si debba valutare la convenienza nel rifiutare un ordine (per il quale magari si è spesa molta energia aziendale), lascia l’amaro in bocca. E non solo, può mettere a rischio sia i bilanci aziendali che la stessa sopravvivenza dell’azienda.

Ottimizzare, con un occhio ai competitor

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Molte aziende hanno guardato senza troppa attenzione al fatto che costava meno “qualche chilo in più” di acciaio, anziché ottimizzare il materiale dove serviva. Perché il tempo per progettare ed industrializzare era più oneroso del costo stesso del materiale.

Mi trovavo qualche giorno fa a parlare con un cliente che veniva da riunioni aziendali e con i fornitori, per valutare la fattibilità di tempi (disponibilità dei materiali) e costi (aumento spropositato del prezzo materie prime) per analizzare l’evasione o meno di impianti da milioni di Euro. 

Perché era più “economico” pagare la penale di rinuncia che lavorare in perdita.

Aumenti così elevati non sono assorbibili in nessun modo dalla catena produttiva, e questo vuol dire a cascata perdita di lavoro e di manodopera.

Il vantaggio – se così si può eufemisticamente dire – è che la difficoltà è generalizzata globalmente, e non relativa alla singola azienda. Quindi anche il nostro concorrente si trova sulla stessa barca.

Come al solito, generalizzare non è mai una grande scelta perché dipende da dove provengono i nostri concorrenti e quali strutture abbiano a livello globale di produzione.

Basti pensare che per un paese produttore di una materia prima, l’aumento importante del 50% del costo può rivelarsi un ulteriore vantaggio rispetto allo stesso aumento che, in un paese importatore, potrebbe essere del 100%.

Mal comune non è mai mezzo gaudio!

Costi materie prime: cosa possiamo fare?

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Non possiamo sicuramente incidere sul prezzo delle materie prime o sulla loro disponibilità. Quello che possiamo fare è ottimizzare ed efficientare al massimo l’utilizzo di questi materiali.

In che modo?

  • Ridurre il peso in eccesso, che consente anche di semplificare le operazioni di trasporto
  • Ottimizzare le forme, per ricavare il massimo numero di componenti da uno stesso formato di partenza
  • Standardizzare forme, spessori e componenti, in modo da ridurre i magazzini ed essere flessibili nella produzione e nei montaggi
  • Utilizzare spessori più sottili con forme più rigide

Queste sono solamente alcune delle operazioni che si possono eseguire, e che in certe quantità o in componenti di elevato peso, possono incidere economicamente in maniera rilevante.

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Il proverbio è noto a tutti: chi più spende meno spende. Affidarsi a servizi professionali, con esperienza comprovata e specializzata, significa meno probabilità di incontrare problematiche che porteranno ad ulteriori spese, allungamenti dei tempi e danno all’immagine dell’azienda, vanificando il risparmio iniziale.

La spesa oculata è un investimento, e come ogni buon investimento rende sicuramente nel tempo, fornendo altresì un fattore differenziante dalla concorrenza ed un valore percepito elevato dei propri prodotti. 

A volte il ritorno può essere accelerato da particolari situazioni e congiunture. E direi che questo periodo può essere definito senza alcun dubbio come un’occasione irripetibile.

"Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare." (Seneca)

In questa tempesta perfetta che riguarda la questione prezzo materie prime, avere un obiettivo ed una strategia è la soluzione vincente, purché si condivida il percorso con persone affidabili e di valore.

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Sono Socio e General Manager di Kreacta, un brand di 10 i cube srl. Ho svolto in più occasioni il ruolo progettista meccanico e responsabile di prodotto in importanti aziende nel settore delle macchine utensili e della Ricerca Scientifica. Opero da oltre trent’anni nella progettazione meccanica e nella consulenza industriale, con esperienze anche nei settori di sviluppo del software, piattaforme web, realtà virtuale ed aumentata e sistemi interattivi.

Paolo Dal Fabbro